ASSOCIAZIONE FAMIGLIE INSIEME

 

 

 

 

8 giugno 2004

 

Carissimi   e   carissime famiglie,

 

questa lettera risulta attesa  dai soci che hanno partecipato alla Assemblea del 31 Maggio. Essa giungerà però anche al gruppetto di  amici, non soci, che hanno voluto essere con noi in questa occasione, perché continuino  ad essere partecipi della nostra vita associativa,  nella speranza che un giorno, magari prossimo, vogliano unirsi a noi anche con qualche  loro innovativo contributo.

Abbiamo detto che questa lettera è attesa  perché, proprio in sede di assemblea,  abbiamo concordato di inviare  la sintesi di quanto discusso,  affinché i soci presenti possano esprimere, con calma e meditazione, la propria adesione  ad una o più delle linee di percorso tracciate per il futuro del nostro stare insieme di famiglie. Ora ognuno, come vorrà, quindi attraverso e-mail o lettera o personalmente in Segreteria, potrà esprimere la propria adesione  alle proposte emerse, con l’impegno ad essere per quanto possibile parte attiva nella ricerca e nello sviluppo di specifici progetti.

Come ci siamo detti obiettivo primario è di dare voce a tutti, ma alla luce di una convinta apertura ad un proprio fattivo coinvolgimento, con una sincera  e responsabile disponibilità e non con il semplice e ormai scontato  “dire cosa si dovrebbe fare”. Questa  espressione di adesione dovrebbe  avvenire in tempi non troppo lunghi,  per  verificare realmente e rapidamente quanti vogliamo essere a camminare ancora insieme e dove vogliamo andare. Adegueremo il peso da portare e il passo da allungare a  “quelli” che saremo e a “quello” che il Signore ci potrà aiutare a fare, ma il momento che stiamo vivendo non concede   esitazioni.

Questi scritti vengono comunque anche inviati a tutti  i soci che non hanno partecipato alla Assemblea, perché abbiano un quadro di quanto è successo e possano egualmente, se lo vorranno,  esprimere una propria adesione. Infatti, come emerge dai documenti assembleari, si   intravede fortemente la necessità di un maggiore coinvolgimento degli associati, sia con un spinta più costruttivamente critica  sull’operato del Direttivo,  sia soprattutto con una più attiva e responsabile partecipazione.

Chi crede ancora nella Associazione Famiglie Insieme e  Le vuole bene deve porsi seriamente  di fronte a questa fondamentale scelta. Chi non si sente di farlo é forse il caso che dia comunque un ritorno, esplicitando con franchezza  le proprie intenzioni  o anche i motivi di dissenso se rivolti  a   serene e costruttive analisi.

Come dicevamo è fondamentale che, alla luce di un reale impegno, vediamo quanti realmente siamo e se sia ancora possibile e come creare dei gruppi di soci che vogliano lavorare seriamente  su dei percorsi che, tutto sommato, dalla ultima Assemblea sembrano dare grandi motivi di speranza nell’intento di  “formare, dare voce e aiutare”  la  Famiglia . Tutto ciò alla luce del  fondamentale  impegno  che   a condurci sia innanzitutto e sempre   l’Amicizia  che ci unisce nel Signore .

Una ultima richiesta a tutti: fateci avere il vostro indirizzo e-mail, vi potremo informare più rapidamente e .. ridurre i costi di spedizione.

Vi ricordiamo anche che sul nostro sito (indirizzo in calce) troverete sempre notizie aggiornate sulla vita della Associazione.

Attendiamo una Vostra sollecita risposta e Vi abbracciamo caramente.

 

                      

 

 

                                                                             Il    Presidente

                                                                         Franco  Astolfi

 

 

 

 

sede : via in Miranda n.1   00186  ROMA   tel. 066788403

(cod. fisc. 96268100581)

e-mail f.insieme@tin.it      sito web www.vicariatusurbis.org/famiglieinsieme/




ASSOCIAZIONE FAMIGLIE INSIEME

 

ASSEMBLEA  30  MAGGIO  2004

SINTESI  DEI  LAVORI

 

Hanno partecipato alla assemblea 32 soci, di cui tre si sono aggiunti nel pomeriggio.

Sono intervenuti don Gianfranco Basti e, nel pomeriggio, mons. Luigi Moretti.

 

Sono stati, per prima cosa, esaminati ed approvati alla unanimità il bilancio consuntivo (corredato della relazione del collegio dei revisori dei conti) e quello  preventivo.

Il Presidente Franco Astolfi ha  esposto la Sua relazione della quale si riassumono i punti salienti.

La Associazione il 16/6/04 compie 10 anni: si poteva celebrare volgendo lo sguardo al cammino percorso. Come Comitato Direttivo si è tuttavia deciso di dedicare questa Assemblea a riesaminare l’oggi ed a progettare il domani più prossimo della Associazione perché si vorrebbe dedicare al decennale uno specifico momento. E si è deciso di dare, in questa assemblea,  il maggior spazio possibile  ai  Soci, modificando la  prassi che vedeva proposte  e progetti presentati  dal Presidente, anche a nome del direttivo, mentre l’Assemblea  si limitava a convalidare quanto proposto,  in maniera  spesso poco partecipata, perché sicuramente poco coinvolta  nella elaborazione degli stessi. L’orientamento ad un più diretto coinvolgimento dei soci è maturato anche perché, dopo il grande sforzo ed il forte impegno della Associazione nel Congresso Diocesano dello scorso anno, il direttivo ha avuto la sensazione di un sempre maggior “distacco”, di una “cesura”, di una “mancanza di coralità associativa”, probabilmente dovuta anche a  carenze del direttivo stesso,  che si ritiene non consona allo spirito della Associazione. Da qui il convincimento di riservare   spazi più stringati  alla relazione tradizionale per lasciare maggiore spazio  ai Soci, per sentire la voce di “tutti” quelli che  si sentono ancora parte della Associazione.

Ci  si pongono queste domande: “Quali sono le attese che come soci abbiamo nell’ambito della nostra  realtà e azione associativa? In che cosa crediamo e vogliamo sinceramente e attivamente impegnarci a fare? Il direttivo, in questi anni, ha interpretato il desiderio degli associati e colto la missione assegnata? Questo nostro essere associazione “Famiglie Insieme” quale nuovo significato può avere oggi, ammesso che lo debba avere? Dobbiamo soppiantare  o dobbiamo solo convertire il cammino che avevamo tentato di percorrere incentivando di più e come la partecipazione di tutti?”

Un cenno al passato è però doveroso farlo,  perché riteniamo che comunque  siano stati tanti i momenti di crescita ed  importanti i doni che lo Spirito Santo ci ha elargito e che possono costituire un  sicuro riferimento  anche per il futuro. Il ruolo che sicuramente ha caratterizzato il cammino della nostra  Associazione è stato quello, sia pur nei limiti delle nostre potenzialità, di promuovere la “Cultura della Famiglia”, partendo da una situazione che non era certo quella di oggi, in cui addirittura il Programma Pastorale Diocesano viene  totalmente orientato verso la famiglia. Se questo è avvenuto,  un po’ di parte forse l’abbiamo avuta anche noi. Siamo stati tra i primi ad operare sui temi legati al vivere una nuova spiritualità familiare; al promuovere l’aiuto e quindi la solidarietà della famiglia, cercando di percepirne i bisogni; al  promuovere la soggettività politica della famiglia e a favorirne i modi per farne sentire la voce  e ancora al promuovere nuovi riferimenti per la preparazione delle coppie al matrimonio; senza parlare, poi, di numerose altre iniziative  che magari ci hanno visto in qualche caso solo gettare  il seme, diventando cellule di animazione  di processi che hanno trovato sbocchi più grandi al di fuori della nostra realtà associativa,  ma dove  siamo stati sicuramente importante elemento   di  “fermento culturale”. Questo è un aspetto  che ritenevamo doveroso richiamare: il ruolo di animazione rivolto a rigenerare  le nostre realtà familiari alla luce del Vangelo della Famiglia, che non è prerogativa  della  sola Pastorale Familiare, perché si innesta in un vissuto che deve, proprio alla luce dell’insegnamento della Familiaris Consortio, essere percepito, condiviso  e testimoniato da famiglie che si uniscono insieme per il bene della famiglia. Quando questo Vangelo diventa  una continuità di momenti vissuti in amicizia, in ascolto e in preghiera comune sui temi reali che quotidianamente coinvolgono le nostre famiglie, esso diventa specifica prerogativa ed essenza vitale per una realtà Associativa Familiare che voglia chiamarsi tale,   soprattutto quando orientata ad una vera Solidarietà Familiare. Il sentire la esigenza di solidarietà familiare è stato ed è nel “DNA Statutario” della nostra Associazione e rimane una delle vie maestre da percorrere.

Nel nuovo contesto che si va delineando sul territorio Diocesano si pongono  dei nuovi  ruoli da svolgere  e verso i quali  la nostra Associazione  risulta particolarmente attesa. Il quadro che si ci prospetta  è dunque quello che ci vede sostanzialmente coinvolti su due filoni fondamentali:    quello della “Cultura della Famiglia” e quello  della “Solidarietà familiare”. Ma è questo? E se è questo cosa fare? Come soci  vogliamo essere protagonisti di questa scelta strategica dandone gli accenti operativi o vogliamo suggerire altro? Attendiamo specifiche iniziative che il Comitato  Direttivo potrà proporre  entrando poi nel merito di quelle giudicate più adatte o vogliamo   entrare tutti  e sin dall’inizio per operare direttamente nello specifico?

Per  promuovere la  “Cultura della Famiglia”   necessita  costituire una  realtà di famiglie “unite insieme” che testimonino  e divulghino un messaggio che sia  Segno della Famiglia:  il messaggio della accettazione, dell’impegno alla condivisione, dell’ascolto, della accoglienza, del sostegno e dell’aiuto, della disponibilità. In buona sostanza della “amicizia”. Questo richiede   un crescere condiviso, in un nutrirsi  alla stessa mensa  della spiritualità familiare e della preghiera comune.

Il primo nemico della famiglia risulta oggi costituito proprio dal baratro dell’individualismo verso cui lo stile di vita, i mezzi di comunicazione, il mondo del lavoro e purtroppo anche quello della scuola, per non dire poi le moderne nostre realtà economiche e politiche, ci conducono e ci spingono. Soltanto un nuovo sentire di famiglie che si uniscano insieme per fronteggiare questo isolazionismo crescente, ricostituendo delle nuove realtà comunitarie che sappiano di non essere sole sui  valori della famiglia e unendosi sappiano proteggerli,  può aiutare  a sconfiggere questa tendenza.

La nostra Associazione ha fatto un certo cammino al riguardo, e ha  oggi delle responsabilità per portare avanti messaggi di questo tipo, soprattutto in questo momento di impulso che la diocesi sta dando alla realtà della famiglia. Senza un vero vivere e partecipare insieme un cammino di costante ricerca, di scoperta della bellezza del consolare e dell’essere consolati, di gioia nel condividere i momenti felici soprattutto dell’altro, dello stare insieme in particolare nella preghiera, non  crea quel tessuto sul quale  impostare l’ordito e poi  tessere la trama per “aiutare” e “dare voce” alle famiglie.

La stesso presupposto su cui si basa la animazione di una   “Cultura della Famiglia”, costituisce anche il fondamento per sviluppare il tema dell’aiuto alla famiglia, della Solidarietà Familiare. L’obiettivo che si pone è come dare dei riferimenti a quelle iniziative più  operative di solidarietà familiare che sono già nate o stanno nascendo in alcune parrocchie per aiutare praticamente le famiglie. Opportunità  e aspirazione   è che la nostra Associazione diventi un punto di aggregazione  di queste nuove realtà, dove possano crearsi delle sinergie  e dove soprattutto esse possano trovare un riferimento e un sostegno in vari momenti, soprattutto quelli critici, del loro percorso di nascita e di crescita.

Infine un  particolare sguardo a quello che già costituisce il terzo  sostanziale  riferimento nel futuro percorso delineato  per la nostra Associazione  è doveroso rivolgerlo a quella realtà che continua ad essere  costituita dal Centro di Accoglienza Legale,  nei confronti del quale, desideriamo  manifestare sentimenti di orgoglio e di riconoscenza per il lavoro svolto, per gli apprezzamenti che ne vengono  fatti  e soprattutto per lo spirito di sacrificio che anima coloro che lo sostengono. Al di la, tuttavia, del già egregio lavoro ordinario  che  questo Centro svolge, nel suo ambito è nata l’idea  di sviluppare una nuova iniziativa: raccogliere,  attraverso il vissuto di questo gruppo e attraverso i riferimenti del suo bagaglio storico, elementi e promuovere proposte mirate a migliorare la preparazione al matrimonio, soprattutto nell’ottica di quello che è stato il ruolo della famiglia di origine nell’insuccesso e che potrebbe invece esserlo nel successo,  del matrimonio stesso.

L’attività di questo gruppo, come già accennato anche lo scorso anno, pone inoltre fortemente in evidenza  quanto sia importante e in particolare in questo caso, ma anche  in generale, il ruolo di segreteria in tutte le attività che sono in atto e  soprattutto per quelle che si vorrebbero  mettere in atto.

I generosi e impegnativi  supporti forniti da Raffaele e spesso anche dalla sua famiglia per il Centro di Accoglienza legale, l’appassionato  e altrettanto prezioso e pesante contributo  di Annibale e Rosalia  per la scuola di Solidarietà Familiare, il sostegno provvido e attento di  Franco e di Luciano  per le altre innumerevoli  necessità quotidiane di segreteria, ci fanno dire grazie alla Provvidenza, ma ci pongono anche di fronte alla necessità e alla responsabilità di impostare in maniera meno assillante, problemi organizzativi di questo tipo, ricorrendo a forme, che senza attenuare tali spinte volontaristiche, permettano di  dare maggiore libertà  e  più “serene preoccupazioni”   a  persone così fortemente impegnate. E’ questo un tema  fondamentale da affrontare , che, alla luce di future possibili prospettive, dovrà concretizzarsi minimamente con il coinvolgimento di ulteriori generosi volontari e se ciò non fosse sufficientemente perseguibile si dovrà pensare a creare,  proprio alla luce di certe  prerogative dell’Associazionismo Solidale, qualche nuova forma di collaborazione.

Con  questo concludiamo la illustrazione   di quelli che sono nella sostanza gli orientamenti emersi   dal direttivo in previsione di questa Assemblea  e  sui quali vedere se  innestare  le nuove iniziative senza dimenticare che alcuni progetti  già impostati andrebbero ripresi e rinvigoriti come il Progetto Scuola e come il Progetto Parrocchie.

Ma i percorsi su cui orientarsi, per chi vorrà indicarli, potrebbero essere anche altri.  Si deciderà  poi insieme quali alla fine  scegliere e sulla base di questi delineare   delle iniziative concrete, non molte, ma sentite e coinvolgenti  per tutti . L’attesa è  che si vedano dei “nomi” disposti ad un reale coinvolgimento,  responsabilmente impegnati  non solo in idee e  propositi. ma fattivamente attivi.

 

Il Presidente della Assemblea ha poi indirizzato il successivo dibattito con alcune domande: ci siamo fatti interpreti della Pastorale familiare, ci siamo fatti interpreti, come direttivo, dei soli pensieri del direttivo stesso o ci siamo fatti interpreti dei soci? Come operare per il futuro? Di che cosa occuparci nel futuro immediato?.

Sono intervenuti a portare il loro contributo: Livio del Bianco, Francesco Tani, don Gianfranco Basti, Raffaele Giovinazzo, Francesco Ravenda, Franco Astolfi, Pasquale Pugliese, Gianfranco Callori, Nicola Congestri, Anna Amitrano, Mons. Moretti, Antonio Zappi..

 

Riportiamo prima, anche se cronologicamente non corretto, un sunto dell’intervento di Mons. Moretti che ha voluto ricordare che la diocesi ha delle attese sulla Associazione, con l’auspicio che in questo straordinario periodo che la diocesi sta vivendo  con al centro la famiglia, la Associazione ci sia e ci sia sul territorio, offrendo disponibilità e testimonianza e lavorando nella vigna del Signore. Per evitare che le associazioni restino distaccate dalla vita della comunità cristiana è necessaria una “rete di sostegno”, è necessario essere seme sul territorio.

Il luogo in cui si sta cercando di radicare la Pastorale Familiare è la prefettura, con l’obbiettivo di realizzare un percorso in cui bisogna guardare avanti, non dietro; in cui la debolezza dell’altro non può essere un alibi; in cui non ci dobbiamo stancare di chiamare a lavorare nella vigna del Signore. Solidarietà ed associazionismo non sono un ornamento, ma un ingrediente base della torta: non siamo chiamati a bei e dotti discorsi ma a realizzare. Siamo chiamati a vivere l’esperienza della semina, ed anche l’esperienza della cura del terreno affinché il seme attecchisca e cresca. E dobbiamo considerare il cammino che stiamo facendo come un cammino aperto, con flessibilità: dobbiamo dare quel che serve all’altro non quello che ci sentiamo o pensiamo di dare

 

I singoli contributi dei soci, così come la intera relazione del presidente, saranno riportati nel verbale della assemblea. In questa sintesi  riassumiamo brevemente i principali temi.

La Associazione nei passati dieci anni ha fatto fermento ed incubatore di idee che oggi vediamo realizzarsi, anche per quanto seminato da noi, nel Progetto Pastorale Diocesano, che quindi si rivela essere un traguardo raggiunto, mentre era stato interpretato anche come punto di partenza. Si potrà proseguire sulla via di essere fermento ed incubatore nel campo della famiglia se sapremo cogliere nuove possibilità di sviluppo  per renderla sempre più Famiglia come voluta da Dio. Altra possibilità è, per la Associazione, quella di circoscrivere il campo di azione all’aiuto ed al sostegno al Centro di assistenza legale ed al progetto di famiglia solidale. Qualunque sia la via che la assemblea deciderà è però necessario sapere che per realizzarla servono risorse che si impegnino, e si deve sentire la presenza, il consenso ed il supporto dei soci.

Il progetto Famiglia solidale sta evolvendosi assai positivamente, sono già nate 11 realtà ed importante è creare un punto di riferimento, di supporto e di coordinamento,  per fornire aiuti, formazione e creare sinergie. Altro importante tema che da tempo già si dibatte nella associazione è la formazione alla genitorialità, che potrebbe essere avviata e sviluppata anche considerando una esperienza già esistente per ora a livello di qualche Parrocchia.

Per creare, rinsaldare e rendere fruttifero il clima di amicizia a cui il presidente si è più volte richiamato si ritiene importante avere occasioni periodiche di incontri, possibilmente in sede, per approfondire temi di spiritualità, ma anche per meglio conoscere ciò che si fa in Associazione. Questi incontri potrebbero essere aperti anche ad associazioni che hanno la famiglia al centro della loro attività, ed alle associazioni ed alle cooperative del progetto famiglia solidale.

Il centro di assistenza legale ha accumulato un grande bagaglio di esperienze che può essere messo al servizio della Associazione per questi incontri. I soci dovrebbero essere più vicini a questa attività. Forse negli ultimi tempi ci siamo proiettati troppo verso l’esterno, e dovremmo tornare a rivolgerci verso l’interno, con nuovi temi e nuovi stimoli.

Va ricordata anche la attività finora portata avanti dal progetto scuola, e dobbiamo imparare a non fermarci: anche lì si sono incontrate difficoltà e resistenze, ma sarebbe molto proficuo guardare alla realtà e  ripartire con nuovo slancio.

Bisogna riuscire a coniugare i momenti di riflessione interna, senza i quali non si può essere incubatore (riflettere ad es. su temi come la bioetica e la famiglia), con una visibilità esterna nelle parrocchie, sul territorio, anche mettendosi in relazione con altre realtà affini.

Nella relazione del Presidente si parla di “riesaminare l’oggi”, progettare il domani”, “assumere impegni”.  Qualunque cosa la assemblea deciderà in merito alle attività della Associazione richiede, comunque, la realizzazione di una pregiudiziale di fondo:  è necessario che ogni socio dia il suo contributo  impegnandosi nel “come” , nel “quando” (anche se il tempo disponibile è poco, può andar bene), nel “dove” (le specifiche professionalità, capacità, esperienze), evitando atteggiamenti del tipo: “fate voi del direttivo”, “bisogna fare questo” e poi aspettare che lo facciano gli altri. È stato notato come alla assemblea, certamente per validi motivi, non tutti i membri del direttivo fossero presenti, pur essendo stata, la data della assemblea, decisa dal direttivo. Ed è stato anche ricordato alla assemblea che i soci, volendolo,  possono anche sostituire il direttivo.

Spazio per fare ve ne è, ma vi deve essere uno sforzo corale, anche se di un coro limitato. Già i presenti sono abbastanza per fare e per fare molto, se ciascuno può dare il suo “come”, “dove” e “quando” Si potrebbero riprendere i progetti avviati e che erano partiti molto bene, ma che poi hanno perso smalto subito dopo  il convegno diocesano del giugno scorso.

Filoni di attività proponibili possono essere:

-          a carattere spirituale: incontri di spiritualità familiare per i soci, ma aperti ad altri, eventualmente realizzandoli in collaborazione con altri gruppi di spiritualità familiare

-          a carattere formativo: incontri su tematiche di attualità sulla famiglia, utilizzando, quale prezioso contributo, le interessanti esperienze maturate dal Centro di assistenza legale e dal Consultorio familiare al Quadraro

-          la solidarietà familiare: la associazione può assumere il ruolo di punto di coordinamento, di supporto e di animazione per le associazioni e cooperative che sono nate, stanno nascendo e nasceranno nell’ambito del progetto di solidarietà familiare. Condizione imprescindibile è però la disponibilità di un gruppo di soci ad impegnarsi, con professionalità e competenza, in un quadro di chiarezza operativa su chi fa che cosa, ben definendo compiti e  responsabilità, nominando un coordinatore, un segretario ed individuando dei  “tutors” per seguire concretamente le varie realtà.

 

Al termine degli interventi il Presidente dell’assemblea ha tratto le conclusioni da sottoporre alla approvazione dei presenti, insieme alla approvazione della relazione del Presidente della Associazione.

Sono stati individuate tre proposte di attività per la Associazione:

  1. la Associazione come incubatore di nuovi progetti e stimoli, anche in collaborazione con le prefetture nello sviluppo del piano pastorale diocesano
  2. la Associazione come punto di coordinamento, di supporto e di tutoraggio del progetto “Famiglia solidale”
  3. la realizzazione di un piano formativo a carattere spirituale e tecnico organizzativo sulla base di vari incontri aperti anche ai componenti delle realtà del progetto “Famiglia solidale”
  4. il coinvolgimento della Associazione nel progetto di genitorialità, in cui trattare i rapporti genitori/figli/scuola

 

Per la realizzazione di queste attività si deciderà dopo aver avuto dai soci, presenti ed assenti, la loro adesione ed il loro impegno nel “come”, “quando” e “dove” da comunicare alla Associazione per e-mail, per lettera o altro mezzo entro e non oltre il 20 giugno.

I soci saranno interpellati con una lettera e con la trasmissione della sintesi dei lavori della Assemblea.

Le priorità alle attività da sviluppare saranno conseguentemente stabilite sulla base degli impegni che, con riferimento alle varie proposte, i soci dichiareranno di voler assumere nei termini e nei tempi sopra indicati.

La Assemblea ha approvato all’unanimità la relazione del presidente della Associazione e le conclusioni del Presidente della Assemblea.

 

                                                                        Il segretario

                                                                    Francesco Tani



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