E
D I
T O R I A L E
UN OSSERVATORIO PER DIALOGARE CON LA
SCUOLA
Gianfranco Callori di Vignale *
Avviato il nuovo anno
scolastico, i problemi che si ripropongono rendono ancora una volta
"caldo" il clima tra la base e l’istituzione sulla quantità e la
qualità dei mezzi investiti, sempre insufficienti e inadeguati
per l’una, da ridimensionare in virtù del bilancio pubblico per
l’altra. Le famiglie, dal canto loro, devono confrontarsi con i costi
dei libri sempre più esorbitanti, gli asili impossibilitati a
soddisfare tutte le richieste di iscrizione, gli insegnanti
specializzati per le attività di sostegno, insufficienti. E
questi disagi troppo spesso e frettolosamente portano alla convinzione
dell’ineluttabilità degli eventi facendo assumere atteggiamenti
rinunciatari rispetto all’opportunità di partecipare attivamente
alla vita della scuola e quindi al cambiamento. Intanto le riforme si
susseguono di legislatura in legislatura ridondanti di importanti
novità. Ma siamo certi di aver capito quali sono i veri problemi
della scuola, quelli da risolvere senza ulteriori rinvii?
Una prospettiva sembra illuminare il futuro di questa fucina
istituzionale: la riscoperta del ruolo della famiglia nei percorsi
formativi, complementari a quelli della scuola. Complementari
perché se le famiglie e la scuola viaggiano separatamente, senza
aprirsi reciprocamente al vero dialogo, rischiano di fare danni seri. E
il conto più salato lo pagano i giovani.
Scuola e famiglia, famiglia e scuola: questa è la grande sfida.
Dialogo vero con l’assunzione della corresponsabilità nel
compito di formarsi e formare; ma nel rispetto reciproco di compiti e
funzioni che sono diversi, per il raggiungimento di quell’obiettivo
comune che è la "promozione" della persona, la crescita dei
nuovi cittadini. In passato questo dialogo è risultato troppo
spesso difficile, se non impossibile, per le pretese invasioni di campo
da parte dell’una e dell’altra componente, invasioni nelle competenze
specifiche della didattica e, di contro, ingerenze nel delicato
equilibrio delle relazioni familiari.
Ma a questo dialogo non siamo così naturalmente predisposti
né pronti. È quindi necessario poter fare riferimento a
realtà che siano in grado di favorire e supportare
l’aggregazione di genitori, di famiglie, oltre a guidarle nel difficile
quanto entusiasmante compito, troppo spesso considerato utopistico, di
dialogare con la scuola, con i ragazzi, fino a ricomporre la "triade"
giovani-famiglie-insegnanti, bacino in cui ogni componente si forma
formando. Le tre componenti crescono ognuna nel proprio ruolo facendo
crescere le altre.
Papa Benedetto XVI, sulla scia di quanto già sollecitato e
auspicato da Giovanni Paolo II, intervenendo alla prima giornata del
convegno diocesano sulla famiglia, ha indicato in modo inequivocabile
la strada da percorrere, richiamando la grande responsabilità e
l’impegno costante che la comunità ecclesiale deve assumere
nella formazione della persona. Una ricetta apparentemente scontata ma
molto poco sperimentata.
Su questa strada l’associazione Famiglie Insieme - in collaborazione
con il Centro per la pastorale familiare, con il Forum delle
associazioni familiari e con l’Istituto scuola e territorio per il
terzo millennio - ha da più di un anno istituito un
"Osservatorio-laboratorio permanente scuola e famiglia", con
l’obiettivo di favorire l’incontro tra genitori e insegnanti, nello
spirito di quell’accoglienza che nel dialogo trova la capacità
di integrare e far convergere le diverse competenze, vere risorse e
ricchezza della scuola. Come ci ha ricordato il Santo Padre, il tempo
della denuncia è finito. Ora è necessaria la
partecipazione corresponsabile, la testimonianza, alla quale tutti
siamo chiamati.
* Coordinatore dell’Osservatorio Scuola e famiglia
Associazione Famiglie Insieme
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